domenica 4 marzo 2012

LE RONDINI - LUCIO DALLA







Le rondini 

Vorrei entrare dentro i fili di una radio 
E volare sopra i tetti delle città 
Incontrare le espressioni dialettali 
Mescolarmi con l'odore del caffè 
Fermarmi sul naso dei vecchi mentre leggono i giornali 
E con la polvere dei sogni volare e volare 
Al fresco delle stelle,
 anche più in là 

Sogni, 
tu sogni nel mare dei sogni. 


Vorrei girare il cielo come le rondini 
E ogni tanto fermarmi qua e là 
Aver il nido sotto i tetti al fresco dei portici 
E come loro quando è la sera chiudere gli occhi con semplicità. 


Vorrei seguire ogni battito del mio cuore 
Per capire cosa succede dentro e cos'è che lo muove 
Da dove viene ogni tanto questo strano dolore. 


Vorrei capire insomma che cos'è l'amore 
Dov'è che si prende, dov'è che si dà 
Sogni, 

tu sogni nel cielo dei sogni.



venerdì 10 febbraio 2012

Wisława Szymborska


 
Morire . Questo a un gatto non si fa.
Perché cosa può fare il gatto
in un appartamento vuoto?
Arrampicarsi sulle pareti
strofinarsi contro i mobili?
Qui niente sembra cambiato
eppure tutto è mutato
niente sembra spostato
eppure tutto è fuori posto
la sera la lampada non è più accesa
si sentono passi sulle scale
ma non sono quelli
anche la mano
che mette il pesce nel piattino
non è quella di prima.
Qualcosa non comincia
alla sua solita ora
qualcosa non accade
come dovrebbe
qui c'era sempre qualcuno. Sempre.
e poi d'un tratto è scomparso
e si ostina a non esserci
in ogni armadio si è guardato
si è cercato sulle mensole
e infilati sotto il tappeto
ma non ha portato a niente
si è  persino infranto il divieto
di  entrare nell'ufficio
e si sono sparse carte dappertutto.
Cos'altro si può fare
aspettare e dormire
che provi solo a tornare
che si faccia vedere se osa !
Deve imparare che
questo non si fa a un gatto.
Gli si andrà incontro
con aria distaccata
un po' altezzosi
come se non lo si vedesse
 camminando  lentamente
sulle zampe molto offese
e soprattutto
non un salto nè un miagolio.
Almeno non subito.
 

giovedì 2 febbraio 2012

KAREN DZHANGIROV

  


Crescono i figli,
ora dopo ora perdendo maestà.
Ad ogni minuto
il loro mondo si riduce,
inesorabilmente,
dalla silouette d'un giocattolo
alla dimensione di un destino.

PABLO NERUDA






-Ode al giorno felice-
 

Questa volta lasciate che sia felice,
non è successo nulla a nessuno,
non sono da nessuna parte,
succede solo che sono felice
fino all’ultimo profondo angolino del cuore.


Camminando,dormendo o scrivendo,
che posso farci, sono felice.
sono più sterminato dell’erba nelle praterie,
sento la pelle come un albero raggrinzito,
e l’acqua sotto,gli uccelli in cima,
il mare come un anello intorno alla mia vita,
fatta di pane e pietra la terra
l’aria canta come una chitarra.


GIANNI RODARI


                                                                            FOTO DI JANAS DEL BLOG   JANAS   



Il cielo è di tutti
 
Qualcuno che la sa lunga
mi spieghi questo mistero:
il cielo è di tutti gli occhi
di ogni occhio è il cielo intero.

E' mio, quando lo guardo.
E' del vecchio, del bambino,
del re, dell'ortolano,
del poeta, dello spazzino.

Non c'è povero tanto povero
che non ne sia il padrone.
Il coniglio spaurito
ne ha quanto il leone.

Il cielo è di tutti gli occhi,
ed ogni occhio, se vuole,
si prende la luna intera,
le stelle comete, il sole.

Ogni occhio si prende ogni cosa
e non manca mai niente:
chi guarda il cielo per ultimo
non lo trova meno splendente.

Spiegatemi voi dunque,
in prosa od in versetti,
perché il cielo è uno solo
e la terra è tutta a pezzetti.

 

mercoledì 1 febbraio 2012

COSTANTINO KAVAFIS




La città

Hai detto:
" Per altre terre andrò, per altro mare.
Altra città, più amabile di questa,
dove ogni mio sforzo
è votato al fallimento,
dove il mio cuore come un morto sta sepolto,
ci sarà pure.
Fino a quando patirò questa mia inerzia?
Dei lunghi anni, se mi guardo intorno,
della mia vita consumata qui,
non vedo
che nere macerie e solitudine e rovina."
Non troverai altro luogo,
non troverai altro mare.
La città ti verrà dietro.
 Andrai vagando per le stesse strade.
Invecchierai nello stesso quartiere.
Imbiancherai in queste stesse case.
Sempre farai capo a questa città.
Altrove, non sperare,
non c’è nave, non c’è strada per te.
Perché sciupando la tua vita
in questo angolo discreto
tu l’hai sciupata su tutta la terra.



STING - Fragile





Cindy Horstman-harp Michael Medina-Bass 



Se il sangue scorrerà,
quando la spada incontrerà la carne,
essiccandosi al sole della sera,
la pioggia di domani laverà via le macchie.
Ma qualcosa rimarrà per sempre nella nostra memoria

Forse questo ultimo atto
è destinato a ribadire
una fondamentale verità:
che dalla violenza non può
e non è mai potuto nascere nulla.
Per tutti quelli nati sotto una stella arrabbiata, 
affinché non  dimentichiamo quanto siamo fragili...

La pioggia continuerà a cadere su di noi
come lacrime da una stella
La pioggia continuerà a dirci
quanto siamo fragili,
   quanto siamo fragili... 

VASCO ROSSI - " Sally "





...perchè la vita è un brivido che vola via
è tutto un equilibrio sopra la follia
.. sopra la follia!
Senti che fuori piove, senti che bel rumore. 


Maurizio Cortese





LA PAZIENZA DEL VENTO

Qualche volta mi scopro
a immaginare
quanto veloce
avanzerebbe il vento
se il mondo fosse
un'immensa pianura.

Non conoscerebbe ostacoli,
arriverebbe là dov'è partito,
s'acquieterebbe di spossatezza.

Invece con infinita pazienza
si piega a sfiorare ogni cosa:
s'eleva, s'abbassa, si gira
fiero della sua missione.

Come indomita carezza,
come pungente brivido,
infallibile c'invita
a preferire la vita.

martedì 31 gennaio 2012

COSTANTINO KAVAFIS


                                                                                                                    foto Riccardo Mendicino

Itaca

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
augurati che la strada sia lunga,
ricca di avventure e di conoscenza.
Non temere i Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Poseidone:
non sarà questo il genere di incontri
durante il cammino
se il pensiero resterà elevato e
 se l’emozione non abbandonerà mai 
il tuo corpo e il spirito.
Non incontrerai i Lestrigoni e i Ciclopi
né il furioso Poseidone
se non li porterai con te, nel tuo cuore,
se la tua anima non li porrà davanti ai tuoi passi.

Augurati che la strada sia lunga.
Che siano molti i mattini estivi
in cui soddisfatto e felice
entrerai in porti mai visti prima:
visita gli empori fenici
e acquista belle mercanzie,
madreperle e coralli, ebani e ambre,
e ogni sorta di profumi penetranti,
quanti più profumi penetranti puoi;
e va in molte città d’Egitto,
a imparare, imparare dai sapienti.

Tienila sempre in mente, Itaca.
La tua meta è approdarvi.
Ma non affrettare i tuoi passi.
Meglio che il tuo viaggio duri molti anni;
e che attracchi alla tua isola ormai vecchio,
ricco di ciò che hai conosciuto lungo il cammino,
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha donato il bel viaggio.
Non saresti mai partito, senza di lei.
Questo solo ha da darti.

E se la trovi povera,
non pensare che Itaca ti abbia ingannato.
Sei diventato così saggio ed esperto 
che avrai capito ciò che Itaca vuol significare.


FRANCESCO DE GREGORI - La storia



La storia siamo noi,
nessuno si senta offeso,
siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo.
La storia siamo noi, attenzione,
nessuno si senta escluso.
La storia siamo noi,
siamo noi queste onde nel mare,
questo rumore che rompe il silenzio,
questo silenzio così duro da masticare.
E poi ti dicono :
 "Tutti sono uguali,
tutti rubano alla stessa maniera".
Ma è solo un modo per convincerti
a restare chiuso dentro casa quando viene la sera.
Però la storia
non si ferma davvero davanti a un portone,
la storia entra dentro le stanze, le brucia,
la storia dà torto e dà ragione.
La storia siamo noi,
siamo noi che scriviamo le lettere,
siamo noi che abbiamo tutto da vincere,
tutto da perdere.
E poi la gente,
(perchè è la gente che fa la storia)
quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che sanno benissimo cosa fare.
Quelli che hanno letto milioni di libri
e quelli che non sanno nemmeno parlare,
ed è per questo che la storia dà i brividi,
perchè nessuno la può fermare.
La storia siamo noi,
siamo noi padri e figli,
siamo noi, bella ciao, che partiamo.
La storia non ha nascondigli,
la storia non passa la mano.
La storia siamo noi,
siamo noi questo piatto di grano.


Peter O’Connor

                                                                                                                                          mosaicoartigiano


Non perdere mai la speranza nell’inseguire i tuoi sogni,
perché c’e’ un’unica creatura che può fermarti,
e quella creatura sei tu.
Non smettere mai di credere in te stessa e nei tuoi sogni.
Non smettere mai di cercare,
tu realizzerai sempre ogni cosa ti metterai in testa.

L’unico responsabile del tuo successo

o del tuo fallimento sei tu, ricordalo…
ogni pensiero o idea pronunciata a voce alta viaggia nel vento,
la voce corre nell’aria, cambiandone il corso.
Se sei brava da udire abbastanza,
tu potrai ascoltare l’eco di saggezze
e conoscenze lontane nel tempo e nello spazio.
Tutto il sapere del mondo e’ a disposizione 
di chiunque sia disposto
a credere e a voler ascoltare.

La
libertà e’ una scelta che soltanto tu puoi fare:
tu sei legata soltanto dalle catene delle tue paure.
Non e’ mai una vera tragedia provare e fallire,
perché prima o poi si impara, 
la tragedia e’non provarci nemmeno per paura di fallire.

Mentre noi possiamo orientare

le nostre mosse verso un obiettivo comune,
ognuno di noi deve trovare la sua strada,
perché le risposte non possono essere trovate
seguendo le orme di un’altra persona….
Se tu puoi compiere grandi cose quando gli altri credono in te,
immagina ciò che puoi raggiungere
quando sei tu a credere in te stessa.




da   "Ali sull’oceano"

S. Lawrence




Nello splendore del firmamento,
io ho scelto te.
Nell'incanto dell'aurora,
io ho scelto te.
Nelle bufere più tormentose,
io ho scelto te.
Nell'arsura più arida,
io ho scelto te.
Nella buona e nella cattiva sorte,
io ho scelto te.
Nella gioia e nel dolore,
io ho scelto te.
Nel cuore del mio cuore,
io ho scelto te.




Giulia Carcasi





C'è una storia che raccontano dalle mie parti, una storia adatta a quelli che inciampano.
"Puoi camminare guardandoti i piedi e allora, 
è raro, ma potrai inciampare lo stesso; 
di sicuro, perderai un tramonto che si spegne davanti a te, 
i disegni di uno stormo d'uccelli sulla tua testa. 
Oppure puoi camminare guardandoti attorno, 
quasi sicuramente inciamperai, 
però avrai raccolto i regali della terra."

Baby Can I hold you - TRACY CHAPMAN

VINICIUS DE MORAES

 

 

L'avere

Resta, al sommo di tutto, questa capacità di tenerezza
Questa perfetta intimità con il silenzio
Resta questa voce intima che chiede perdono di tutto:
- Pietà! perché essi non hanno colpa d'esser nati...

Resta quest'antico rispetto per la notte, questo parlar fioco
Questa mano che tasta prima di stringere, questo timore
Di ferire toccando, questa forte mano d'uomo
Piena di dolcezza verso tutto ciò che esiste.

Resta quest'immobilità, questa economia di gesti
Quest'inerzia ogni volta maggiore di fronte all'infinito
Questa balbuzie infantile di chi vuol esprimere l'inesprimibile
Questa irriducibile ricusa della poesia non vissuta.

Resta questa comunione con i suoni, questo sentimento
Di materia in riposo, questa angustia della simultaneità
Del tempo, questa lenta decomposizione poetica
In cerca d'una sola vita, una sola morte, un solo Vinícius.

Resta questo cuore che brucia come un cero
In una cattedrale in rovina, questa tristezza
Davanti al quotidiano; o quest'improvvisa allegria
Di sentir passi nella notte che si perdono senza memoria...

Resta questa voglia di piangere davanti alla bellezza
Questa collera di fronte all'ingiustizia e all'equivoco
Questa immensa pena di se stesso, questa immensa
Pena di se stesso e della sua forza inutile.

Resta questo sentimento dell'infanzia sventrato
Di piccole assurdità, questa sciocca capacità
Di rider per niente, questo ridicolo desiderio d'esser utile
E questo coraggio di compromettersi senza necessità.

Resta questa distrazione, questa disponibilità, questa vaghezza
Di chi sa che tutto è già stato come è nel tornar ad essere
E allo stesso tempo questa volontà di servire, questa contemporaneità
Con il domani di quelli che non ebbero ieri né oggi.

Resta questa incoercibile facoltà di sognare
Di trasformare la realtà, dentro questa incapacità
Di non accettarla se non come è, e quest'ampia visione
Degli avvenimenti, e questa impressionante

E non necessaria prescienza, e questa memoria anteriore
Di mondi inesistenti, e questo eroismo
Statico, e questa piccolissima luce indecifrabile
Cui i poeti a volte danno il nome di speranza.
Resta questo desiderio di sentirsi uguale a tutti
Di riflettersi in sguardi senza curiosità e senza storia
Resta questa povertà intrinseca, questa vanità
Di non voler essere principe se non del proprio regno.

Resta questo dialogo quotidiano con la morte, questa curiosità
Di fronte al momento a venire, quando, di fretta
Ella verrà a socchiudermi la porta come una vecchia amante
Senza sapere che è la mia ultima innamorata.


LEONARDO DA VINCI - La Gioconda

Eva Cassidy - Fields of Gold





... Starai con me, sarai il mio amore
Fra i campi d’orzo?
Dimenticheremo il sole nel suo cielo geloso
Distesi su campi d’oro
Guarda muoversi il vento d’ovest, come fa un’amante
Sui campi d’orzo
Senti salire il suo corpo, quando le baci la bocca
Fra i campi d’orzo
Non ho mai fatto una promessa alla leggera
E ce ne sono state alcune che non ho mantenuto
Ma giuro, nei giorni che ancora rimangono
Cammineremo in campi d’orzo
Cammineremo in campi d’orzo ...


UNA STORIA ZEN




Un giorno, un giovane volle consultare un anziano
su un problema che gli stava a cuore.
" Mio signore - gli disse - voglio confessarti una cosa:
non riesco ad avere un amico.
Mi sapresti dare un consiglio? "
L'anziano sorrise e rispose:
" Posso solo dirti di me.
Quand’ero ragazzo fra cento ragazzi, ne ebbi uno, di amico.
Fu una cosa bellissima che diede i suoi frutti e poi terminò.
Quando divenni adulto fra mille adulti, ne ebbi un altro, di amico.
Fu una cosa bellissima,
ma l’amico morì ed anch’io mi sentii morire.
Ora che sono diventato anziano
fra diecimila anziani, adulti e giovani,
ho rinunciato ad avere un amico
e ho preferito esserlo io, un amico,
ogni giorno e ogni ora,
di qualcuno che non so chi sia e non so dove sia."

" Non dev’essere facile..." - mormorò il giovane.

" Forse non lo è,
perché cercare di essere amico
significa, prima di tutto, rinunciare ad averne uno.
Ma forse lo è,
perché proprio rinunciando ad averne uno
se ne possono avere tanti."

" Non si saprà mai chi saranno? "  - domandò il giovane.

 " Mai.
Tenere il cuore spalancato perché tutti vi possano entrare,
dare sempre fiducia perché tutti ne possano attingere,
rispettare ognuno perché ognuno si senta se stesso
ti rende, insieme, amato ed odiato,
incomprensibile ed imprendibile.
Chi cerca di essere amico, è un po’ come il mare,
fatto di tenera acqua, ma acqua salata.
Chi ha come amico il mare, me lo sai dire? "

"Il cielo" - rispose il giovane.

" Infatti.
Chi cerca di essere amico
può solo sperare che il cielo gli sorrida;
e che i gabbiani non smettano di posarglisi sopra".

A questo punto il giovane tacque a lungo, avvolto in profondi pensieri.
Poi guardò l’anziano con uno strano sorriso e gli chiese:
" Mi permetti di essere un tuo gabbiano? "
L’anziano gli rispose:" Benvenuto! "


Anonimo



VINICIUS DE MORAES



Tenerezza

Io ti chiedo perdono di amarti all'improvviso                   
benché il mio amore sia una vecchia canzone alle tue orecchie,   
delle ore passate all'ombra dei tuoi gesti
bevendo nella tua bocca
il profumo dei sorrisi              
delle notti che vissi ninnato
dalla grazia ineffabile dei tuoi passi
eternamente in fuga
porto la dolcezza di coloro
che accettano malinconicamente. 
E posso dirti che il grande affetto che ti lascio
non porta l'esasperazione delle lacrime
ne il fascino delle promesse
ne le misteriose parole dei veli dell'anima...
È una calma, una dolcezza, un traboccare di carezze
e richiede solo che tu riposi quieta, molto quieta
e lasci che le mani ardenti della notte
incontrino senza fatalità
lo sguardo estatico dell'aurora.
 




FABIO VOLO





" Nella testa, mentre lei mi parlava, viaggiavano a una velocità pazzesca milioni di pensieri. Mi sarei voluto dichiarare. Avrei voluto dirle tutto. Spiegarle la storia della verginità del sentimento, della parola, del gesto. Avrei voluto svelarle cosa pensavo, cosa provavo, cosa sentivo. “ Non posso dirle veramente quello che ho in testa “ pensavo. Sarebbe esplosa come un uovo nel microonde. Sarebbe stato come riversare un quintale di purè su una margherita. E ho detto purè perché mi sono raffinato. Immaginavo cosa sarebbe successo se le avessi detto : - Vedi, Ilaria, io non sono molto pratico nel sentimento da qui in poi. Per una serie di paure e altre cose non sono mai andato fino in fondo in un rapporto. Non ho mai messo le carte in tavola. Di solito o passavo o bluffavo. Ho sempre pensato che certi sentimenti, certe parole, certi gesti andassero conservati per una sola persona. Ora non so nemmeno più esattamente cosa pensare. Forse avevo sbagliato. Comunque sia, io l’ho fatto. Ho conservato delle cose. Il mio sentimento è un campo innevato mai calpestato prima. L’ho protetto per anni. Non so cosa succederà tra noi, ma questo non è più un limite. Con te ho capito che, quel campo, lo voglio attraversare. Se tu lo vorrai, ti prenderò per mano e ti porterò dall’ altra parte. Quel campo così come è adesso, senza passi, è uguale a tanti altri campi di chi come me non ha mai avuto il coraggio. Le nostre tracce lo renderanno irripetibile e unico. Con te sarò nuovo. Ti dico queste parole nel periodo migliore della mia vita, nel periodo in cui sto bene, in cui ho capito tante cose. Nel periodo in cui mi sono finalmente ricongiunto con la mia gioia. In questo periodo la mia vita è piena, ho tante cose intorno a me che mi piacciono, che mi affascinano. Sto molto bene da solo, e la mia vita senza te è meravigliosa. Lo so che detto così suona male, ma non fraintendermi, intendo dire che ti chiedo di stare con me non perché senza di te io sia infelice : sarei egoista, bisognoso e interessato alla mia sola felicità,e così tu saresti la mia salvezza. Io ti chiedo di stare con me perché la mia vita in questo momento è veramente meravigliosa, ma con te lo sarebbe ancora di più. Se senza di te vivessi una vita squallida, vuota, misera non avrebbe alcun valore rinunciarci per te. Che valore avresti se tu fossi l’alternativa al nulla, al vuoto, alla tristezza? Più una persona sta bene da sola, e più acquista valore la persona con cui decide di stare. Spero tu possa capire quello che cerco di dirti. Io sto bene da solo ma da quando ti ho incontrata è come se in ogni parola che dico nella mia vita ci fosse una lettera del tuo nome, perché alla fine di un discorso compari sempre tu. Ho imparato ad amarmi. E visto che stando insieme a te ti donerò me stesso, cercherò di rendere il mio regalo più bello possibile ogni giorno. Mi costringerai a essere attento. Degno dell’amore che provo per te. Come potrei convincerti che saprò amarti se non sapessi amare me stesso? Da questo momento mi tolgo ogni armatura, ogni protezione. Con questo non ti sto dicendo: - Viviamo insieme - . Ti sto dicendo: - Viviamo - . Punto. Non sono solo innamorato di te, Ilaria. Io ti amo. Per questo sono sicuro. Nell’amare ci può anche essere una fase di innamoramento, ma non sempre nell’innamoramento c’è vero amore. Io ti amo. Come non ho mai amato nessuno prima. E sono anche innamorato di te - . Avrei finito di bombardarla con tutte quelle inutili parole e l’avrei guardata mentre la sua testa esplodeva. Pezzi di cervello sul frigorifero, sul tavolo. E anche un braccio sul divano, una gamba sulla libreria. Una scena veramente pulp. Veramente splatter. Avrei dovuto prendere lo straccio e pulire il pavimento. Troppo rischioso. Poi a me il sangue impressiona. Fortunatamente questi concetti me li sono tenuti per me. Avevo imparato. Ho evitato di essere pesante come un brasato con peperonata alle nove di mattina e ho fatto un lavoro certosino di taglia, cuci, incolla, gira, togli, impasta, frulla, sminuzza, affetta. Alla fine con grande amore le ho detto : - Ilaria, mi sa che mi piaci un casino.Vorrei vedere se è vero.Vorrei vivermela. Punto -. Sì, in sintesi volevo dire quella cosa lì. Mi piaceva. Lei mi ha guardato e mi ha sorriso, mi ha dato un bacio, mi ha abbracciato e poi guardandomi negli occhi mi ha detto : - Anche tu mi piaci un casino e vorrei vedere se è vero. Viviamola. Punto - . La vita ci aspettava. Abbiamo mollato le cime e la nave è salpata. Senza dover pulire il pavimento. "

Tratto da " E' una vita che ti aspetto "


Grazie a Giulia.

IMAGINE - J.Lennon

Cantata da loro...






Cantata da lui...






...è sempre straordinaria.
E noi cosa riusciamo ad immaginare?

QUESTIONI DI CUORE...
























Desiderata

Passa tranquillamente tra il rumore e la fretta,
e ricorda quanta pace può esserci nel silenzio.
Finché è possibile, senza doverti abbassare,
sii in buoni rapporti con tutte le persone.
Dì la verità con calma e chiarezza;
e ascolta gli altri,
anche i noiosi e gli ignoranti,
anche loro hanno una storia da raccontare.
Evita le persone volgari ed aggressive;
esse opprimono lo spirito.
Se ti paragoni agli altri,
corri il rischio di far crescere in te orgoglio e acredine,
perché sempre ci saranno persone
più in basso o più in alto di te.
Gioisci dei tuoi risultati
così come dei tuoi progetti.
Conserva l'interesse per il tuo lavoro, per quanto umile:
è ciò che realmente possiedi
per cambiare le sorti del tempo.
Sii prudente nei tuoi affari,
perché il mondo è pieno di tranelli.
Ma ciò non accechi la capacità di distinguere la virtù;
molte persone lottano per grandi ideali,
e dovunque la vita
è piena di eroismo.
Sii te stesso.
Soprattutto non fingere negli affetti
e neppure sii cinico riguardo all'amore;
poiché a dispetto di tutte le aridità e disillusioni,
esso è perenne come l'erba.
Accetta benevolmente
gli ammaestramenti che derivano dall'età,
lasciando con un sorriso sereno
le cose della giovinezza.
Coltiva la forza dello spirito
per difenderti contro l'improvvisa sfortuna.
Ma non tormentarti con l'immaginazione.
Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine.
Al di là di una disciplina morale
sii tranquillo con te stesso.
Tu sei il figlio dell'universo,
non meno degli alberi e delle stelle;
tu hai il diritto ad essere quì.
E che ti sia chiaro o no,
non vi è dubbio
che l'universo ti si stia schiudendo come dovrebbe.
Perciò sii in pace con Dio,
comunque tu Lo concepisca,
e qualunque siano le tue lotte e le tue aspirazioni,
conserva la pace con la tua anima
pur nella rumorosa confusione della vita.
Con tutti i suoi inganni,
i lavori ingrati
e i sogni infranti,
è ancora un mondo stupendo.
Fai attenzione.
Cerca di essere felice.


MANOSCRITTO  DEL 1962 TROVATO NELL'ANTICA CHIESA DI SAN PAOLO A BALTIMORA

HAPPY XMAS ( WAR IS OVER ) - JOHN LENNON

SERGIO BAMBARÈN




Arriva un momento nella vita
in cui non rimane altro da fare
che percorrere la propria strada fino in fondo.
Quello è il momento d’inseguire i propri sogni,
quello è il momento di prendere il largo,
forti delle proprie convinzioni.
Quando piombi nella disperazione più cupa,
ti si offre l’opportunità di scoprire la tua vera natura. 
Proprio come i sogni prendono vita
quando meno te lo aspetti,
così accade
per le risposte ai dubbi che non riesci a risolvere.
Lascia che il tuo istinto
tracci la rotta per la saggezza,
e fa che le tue paure
siano sconfitte dalla speranza.
La maggior parte di noi
non è preparata ad affrontare i fallimenti,
ed è per questo che non siamo capaci
di compiere il nostro destino. 
E' facile sfidare
quel che non comporta alcun rischio. 
 La scoperta di nuovi mondi
non ti porterà solo felicità e saggezza,
ma anche tristezza e paura:
come puoi apprezzare la felicità,
senza sapere che cos’è la tristezza?
Come puoi raggiungere la saggezza,
senza affrontare le tue paure?
Alla fine, la grande sfida della vita
consiste nel superare i nostri limiti,
spingendoci verso luoghi in cui mai
avremmo immaginato di poter arrivare.
I sogni sono fatti di tanta fatica.
Forse, se cerchiamo di prendere delle scorciatoie, 
perdiamo di vista
la ragione per cui abbiamo cominciato a sognare
e alla fine scopriamo che il sogno
non ci appartiene più.
Se ascoltiamo la saggezza del cuore
il tempo infallibile ci farà incontrare il nostro destino.
Ricorda: “Quando stai per rinunciare,
quando senti che la vita è stata troppo dura con te, 
ricordati chi sei.
 Ricorda il tuo sogno”.

Tratto da : "Il delfino - I sentieri del sogno portano alla verità" 

La storia di Amore





Raccontano che un giorno si riunirono in un luogo della terra tutti i sentimenti e le qualità degli uomini.
Quando la noia si fu presentata per la terza volta, la follia come sempre un pò folle propose: "giochiamo a nascondino!". L'interesse alzò un sopracciglio e la curiosità senza potersi contenere chiese: "a nascondino? di che si tratta?" ..."é un gioco - spiegò la follia - in cui io mi copro gli occhi e mi metto a contare fino a 1.000.000 mentre voi vi nascondete; quando avrò terminato di contare il primo di voi che scopro prenderà il mio posto per continuare il gioco".
L'entusiasmo si mise a ballare, accompagnato dall'euforia. L'allegria fece tanti salti che finì per convincere il dubbio e persino l'apatia, alla quale non interessava mai niente.... però non tutti vollero partecipare. La verità preferì non nascondersi perchè prima o poi tutti la scoprono..
La superbia pensò che fosse un gioco molto sciocco (in fondo ciò che le dava fastidio era che non fosse stata una sua idea), e la codardia preferì non arricchirsi.
"UNO,DUE,TRE..." - cominciò a contare la follia - ...La prima a nascondersi fu la pigrizia che si lasciò cadere dietro la prima pietra che trovò sul percorso. La fede volò in cielo e l'invidia si nascose all'ombra del trionfo che con le proprie forze era riuscito a salire sull'albero più alto. La generosità quasi non riusciva a nascondersi. Ogni posto che trovava le sembrava meraviglioso per qualcuno dei suoi amici. Che dire di un lago cristallino? Ideale per la bellezza. Le fronde di un albero? Perfetto per la timidezza. Le ali di una farfalla? Il migliore per la voluttà. Una folata di vento? Magnifico per la libertà. Così la generosità finì per nascondersi in un raggio di sole.
L'egoismo, al contrario trovò subito un buon nascondiglio, ventilato, confortevole e tutto per sé. La menzogna si nascose sul fondale degli oceani (non e' vero, si nascose dietro l'arcobaleno!). La passione e il desiderio al centro dei vulcani.
L'oblio...non mi ricordo dove...
Quando la follia arrivò a contare 999.999 l'amore non aveva ancora trovato un posto dove nascondersi poiché li trovava tutti occupati; finché scorse un cespuglio di rose e alla fine decise di nascondersi tra i suoi fiori. "Un milione!" - contò la follia - ... E cominciò a cercare. La prima a comparire fu la pigrizia, solo a tre passi da una pietra. Poi udì la fede, che stava discutendo con Dio su questioni di teologia, e sentì vibrare la passione e il desiderio dal fondo dei vulcani. Per caso trovò l'invidia e poté dedurre dove fosse il trionfo. L'egoismo non riuscì a trovarlo: era fuggito dal suo nascondiglio essendosi accorto che c'era un nido di vespe. Dopo tanto camminare, la follia ebbe sete e nel raggiungere il lago scoprì la bellezza. Con il dubbio le risultò ancora più facile, giacché lo trovò seduto su uno steccato senza avere ancora deciso da che lato nascondersi.
Alla fine trovò un po' tutti: il talento nell'erba fresca, l'angoscia in una grotta buia, la menzogna dietro l'arcobaleno e infine l'oblio che si era già dimenticato che stava giocando a nascondino.
Solo l'amore non le appariva da nessuna parte. La follia cercò dietro ogni albero, dietro ogni pietra, sulla cima delle montagne e quando stava per darsi per vinta scorse il cespuglio di rose e cominciò a muovere i rami. All'improvviso si udì un grido di dolore: le spine del cespuglio avevano ferito gli occhi dell'amore! La follia non sapeva più che cosa fare per discolparsi; pianse, pregò, implorò, domandò perdono e alla fine gli promise che sarebbe diventata la sua guida.
Da allora, da quando per la prima volta si giocò a nascondino sulla terra, l'amore e' cieco e la pazzia sempre lo accompagna...