martedì 31 gennaio 2012

FABIO VOLO





" Nella testa, mentre lei mi parlava, viaggiavano a una velocità pazzesca milioni di pensieri. Mi sarei voluto dichiarare. Avrei voluto dirle tutto. Spiegarle la storia della verginità del sentimento, della parola, del gesto. Avrei voluto svelarle cosa pensavo, cosa provavo, cosa sentivo. “ Non posso dirle veramente quello che ho in testa “ pensavo. Sarebbe esplosa come un uovo nel microonde. Sarebbe stato come riversare un quintale di purè su una margherita. E ho detto purè perché mi sono raffinato. Immaginavo cosa sarebbe successo se le avessi detto : - Vedi, Ilaria, io non sono molto pratico nel sentimento da qui in poi. Per una serie di paure e altre cose non sono mai andato fino in fondo in un rapporto. Non ho mai messo le carte in tavola. Di solito o passavo o bluffavo. Ho sempre pensato che certi sentimenti, certe parole, certi gesti andassero conservati per una sola persona. Ora non so nemmeno più esattamente cosa pensare. Forse avevo sbagliato. Comunque sia, io l’ho fatto. Ho conservato delle cose. Il mio sentimento è un campo innevato mai calpestato prima. L’ho protetto per anni. Non so cosa succederà tra noi, ma questo non è più un limite. Con te ho capito che, quel campo, lo voglio attraversare. Se tu lo vorrai, ti prenderò per mano e ti porterò dall’ altra parte. Quel campo così come è adesso, senza passi, è uguale a tanti altri campi di chi come me non ha mai avuto il coraggio. Le nostre tracce lo renderanno irripetibile e unico. Con te sarò nuovo. Ti dico queste parole nel periodo migliore della mia vita, nel periodo in cui sto bene, in cui ho capito tante cose. Nel periodo in cui mi sono finalmente ricongiunto con la mia gioia. In questo periodo la mia vita è piena, ho tante cose intorno a me che mi piacciono, che mi affascinano. Sto molto bene da solo, e la mia vita senza te è meravigliosa. Lo so che detto così suona male, ma non fraintendermi, intendo dire che ti chiedo di stare con me non perché senza di te io sia infelice : sarei egoista, bisognoso e interessato alla mia sola felicità,e così tu saresti la mia salvezza. Io ti chiedo di stare con me perché la mia vita in questo momento è veramente meravigliosa, ma con te lo sarebbe ancora di più. Se senza di te vivessi una vita squallida, vuota, misera non avrebbe alcun valore rinunciarci per te. Che valore avresti se tu fossi l’alternativa al nulla, al vuoto, alla tristezza? Più una persona sta bene da sola, e più acquista valore la persona con cui decide di stare. Spero tu possa capire quello che cerco di dirti. Io sto bene da solo ma da quando ti ho incontrata è come se in ogni parola che dico nella mia vita ci fosse una lettera del tuo nome, perché alla fine di un discorso compari sempre tu. Ho imparato ad amarmi. E visto che stando insieme a te ti donerò me stesso, cercherò di rendere il mio regalo più bello possibile ogni giorno. Mi costringerai a essere attento. Degno dell’amore che provo per te. Come potrei convincerti che saprò amarti se non sapessi amare me stesso? Da questo momento mi tolgo ogni armatura, ogni protezione. Con questo non ti sto dicendo: - Viviamo insieme - . Ti sto dicendo: - Viviamo - . Punto. Non sono solo innamorato di te, Ilaria. Io ti amo. Per questo sono sicuro. Nell’amare ci può anche essere una fase di innamoramento, ma non sempre nell’innamoramento c’è vero amore. Io ti amo. Come non ho mai amato nessuno prima. E sono anche innamorato di te - . Avrei finito di bombardarla con tutte quelle inutili parole e l’avrei guardata mentre la sua testa esplodeva. Pezzi di cervello sul frigorifero, sul tavolo. E anche un braccio sul divano, una gamba sulla libreria. Una scena veramente pulp. Veramente splatter. Avrei dovuto prendere lo straccio e pulire il pavimento. Troppo rischioso. Poi a me il sangue impressiona. Fortunatamente questi concetti me li sono tenuti per me. Avevo imparato. Ho evitato di essere pesante come un brasato con peperonata alle nove di mattina e ho fatto un lavoro certosino di taglia, cuci, incolla, gira, togli, impasta, frulla, sminuzza, affetta. Alla fine con grande amore le ho detto : - Ilaria, mi sa che mi piaci un casino.Vorrei vedere se è vero.Vorrei vivermela. Punto -. Sì, in sintesi volevo dire quella cosa lì. Mi piaceva. Lei mi ha guardato e mi ha sorriso, mi ha dato un bacio, mi ha abbracciato e poi guardandomi negli occhi mi ha detto : - Anche tu mi piaci un casino e vorrei vedere se è vero. Viviamola. Punto - . La vita ci aspettava. Abbiamo mollato le cime e la nave è salpata. Senza dover pulire il pavimento. "

Tratto da " E' una vita che ti aspetto "


Grazie a Giulia.

Nessun commento:

Posta un commento