martedì 31 gennaio 2012

COSTANTINO KAVAFIS


                                                                                                                    foto Riccardo Mendicino

Itaca

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
augurati che la strada sia lunga,
ricca di avventure e di conoscenza.
Non temere i Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Poseidone:
non sarà questo il genere di incontri
durante il cammino
se il pensiero resterà elevato e
 se l’emozione non abbandonerà mai 
il tuo corpo e il spirito.
Non incontrerai i Lestrigoni e i Ciclopi
né il furioso Poseidone
se non li porterai con te, nel tuo cuore,
se la tua anima non li porrà davanti ai tuoi passi.

Augurati che la strada sia lunga.
Che siano molti i mattini estivi
in cui soddisfatto e felice
entrerai in porti mai visti prima:
visita gli empori fenici
e acquista belle mercanzie,
madreperle e coralli, ebani e ambre,
e ogni sorta di profumi penetranti,
quanti più profumi penetranti puoi;
e va in molte città d’Egitto,
a imparare, imparare dai sapienti.

Tienila sempre in mente, Itaca.
La tua meta è approdarvi.
Ma non affrettare i tuoi passi.
Meglio che il tuo viaggio duri molti anni;
e che attracchi alla tua isola ormai vecchio,
ricco di ciò che hai conosciuto lungo il cammino,
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha donato il bel viaggio.
Non saresti mai partito, senza di lei.
Questo solo ha da darti.

E se la trovi povera,
non pensare che Itaca ti abbia ingannato.
Sei diventato così saggio ed esperto 
che avrai capito ciò che Itaca vuol significare.


FRANCESCO DE GREGORI - La storia



La storia siamo noi,
nessuno si senta offeso,
siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo.
La storia siamo noi, attenzione,
nessuno si senta escluso.
La storia siamo noi,
siamo noi queste onde nel mare,
questo rumore che rompe il silenzio,
questo silenzio così duro da masticare.
E poi ti dicono :
 "Tutti sono uguali,
tutti rubano alla stessa maniera".
Ma è solo un modo per convincerti
a restare chiuso dentro casa quando viene la sera.
Però la storia
non si ferma davvero davanti a un portone,
la storia entra dentro le stanze, le brucia,
la storia dà torto e dà ragione.
La storia siamo noi,
siamo noi che scriviamo le lettere,
siamo noi che abbiamo tutto da vincere,
tutto da perdere.
E poi la gente,
(perchè è la gente che fa la storia)
quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che sanno benissimo cosa fare.
Quelli che hanno letto milioni di libri
e quelli che non sanno nemmeno parlare,
ed è per questo che la storia dà i brividi,
perchè nessuno la può fermare.
La storia siamo noi,
siamo noi padri e figli,
siamo noi, bella ciao, che partiamo.
La storia non ha nascondigli,
la storia non passa la mano.
La storia siamo noi,
siamo noi questo piatto di grano.


Peter O’Connor

                                                                                                                                          mosaicoartigiano


Non perdere mai la speranza nell’inseguire i tuoi sogni,
perché c’e’ un’unica creatura che può fermarti,
e quella creatura sei tu.
Non smettere mai di credere in te stessa e nei tuoi sogni.
Non smettere mai di cercare,
tu realizzerai sempre ogni cosa ti metterai in testa.

L’unico responsabile del tuo successo

o del tuo fallimento sei tu, ricordalo…
ogni pensiero o idea pronunciata a voce alta viaggia nel vento,
la voce corre nell’aria, cambiandone il corso.
Se sei brava da udire abbastanza,
tu potrai ascoltare l’eco di saggezze
e conoscenze lontane nel tempo e nello spazio.
Tutto il sapere del mondo e’ a disposizione 
di chiunque sia disposto
a credere e a voler ascoltare.

La
libertà e’ una scelta che soltanto tu puoi fare:
tu sei legata soltanto dalle catene delle tue paure.
Non e’ mai una vera tragedia provare e fallire,
perché prima o poi si impara, 
la tragedia e’non provarci nemmeno per paura di fallire.

Mentre noi possiamo orientare

le nostre mosse verso un obiettivo comune,
ognuno di noi deve trovare la sua strada,
perché le risposte non possono essere trovate
seguendo le orme di un’altra persona….
Se tu puoi compiere grandi cose quando gli altri credono in te,
immagina ciò che puoi raggiungere
quando sei tu a credere in te stessa.




da   "Ali sull’oceano"

S. Lawrence




Nello splendore del firmamento,
io ho scelto te.
Nell'incanto dell'aurora,
io ho scelto te.
Nelle bufere più tormentose,
io ho scelto te.
Nell'arsura più arida,
io ho scelto te.
Nella buona e nella cattiva sorte,
io ho scelto te.
Nella gioia e nel dolore,
io ho scelto te.
Nel cuore del mio cuore,
io ho scelto te.




Giulia Carcasi





C'è una storia che raccontano dalle mie parti, una storia adatta a quelli che inciampano.
"Puoi camminare guardandoti i piedi e allora, 
è raro, ma potrai inciampare lo stesso; 
di sicuro, perderai un tramonto che si spegne davanti a te, 
i disegni di uno stormo d'uccelli sulla tua testa. 
Oppure puoi camminare guardandoti attorno, 
quasi sicuramente inciamperai, 
però avrai raccolto i regali della terra."

Baby Can I hold you - TRACY CHAPMAN

VINICIUS DE MORAES

 

 

L'avere

Resta, al sommo di tutto, questa capacità di tenerezza
Questa perfetta intimità con il silenzio
Resta questa voce intima che chiede perdono di tutto:
- Pietà! perché essi non hanno colpa d'esser nati...

Resta quest'antico rispetto per la notte, questo parlar fioco
Questa mano che tasta prima di stringere, questo timore
Di ferire toccando, questa forte mano d'uomo
Piena di dolcezza verso tutto ciò che esiste.

Resta quest'immobilità, questa economia di gesti
Quest'inerzia ogni volta maggiore di fronte all'infinito
Questa balbuzie infantile di chi vuol esprimere l'inesprimibile
Questa irriducibile ricusa della poesia non vissuta.

Resta questa comunione con i suoni, questo sentimento
Di materia in riposo, questa angustia della simultaneità
Del tempo, questa lenta decomposizione poetica
In cerca d'una sola vita, una sola morte, un solo Vinícius.

Resta questo cuore che brucia come un cero
In una cattedrale in rovina, questa tristezza
Davanti al quotidiano; o quest'improvvisa allegria
Di sentir passi nella notte che si perdono senza memoria...

Resta questa voglia di piangere davanti alla bellezza
Questa collera di fronte all'ingiustizia e all'equivoco
Questa immensa pena di se stesso, questa immensa
Pena di se stesso e della sua forza inutile.

Resta questo sentimento dell'infanzia sventrato
Di piccole assurdità, questa sciocca capacità
Di rider per niente, questo ridicolo desiderio d'esser utile
E questo coraggio di compromettersi senza necessità.

Resta questa distrazione, questa disponibilità, questa vaghezza
Di chi sa che tutto è già stato come è nel tornar ad essere
E allo stesso tempo questa volontà di servire, questa contemporaneità
Con il domani di quelli che non ebbero ieri né oggi.

Resta questa incoercibile facoltà di sognare
Di trasformare la realtà, dentro questa incapacità
Di non accettarla se non come è, e quest'ampia visione
Degli avvenimenti, e questa impressionante

E non necessaria prescienza, e questa memoria anteriore
Di mondi inesistenti, e questo eroismo
Statico, e questa piccolissima luce indecifrabile
Cui i poeti a volte danno il nome di speranza.
Resta questo desiderio di sentirsi uguale a tutti
Di riflettersi in sguardi senza curiosità e senza storia
Resta questa povertà intrinseca, questa vanità
Di non voler essere principe se non del proprio regno.

Resta questo dialogo quotidiano con la morte, questa curiosità
Di fronte al momento a venire, quando, di fretta
Ella verrà a socchiudermi la porta come una vecchia amante
Senza sapere che è la mia ultima innamorata.


LEONARDO DA VINCI - La Gioconda

Eva Cassidy - Fields of Gold





... Starai con me, sarai il mio amore
Fra i campi d’orzo?
Dimenticheremo il sole nel suo cielo geloso
Distesi su campi d’oro
Guarda muoversi il vento d’ovest, come fa un’amante
Sui campi d’orzo
Senti salire il suo corpo, quando le baci la bocca
Fra i campi d’orzo
Non ho mai fatto una promessa alla leggera
E ce ne sono state alcune che non ho mantenuto
Ma giuro, nei giorni che ancora rimangono
Cammineremo in campi d’orzo
Cammineremo in campi d’orzo ...


UNA STORIA ZEN




Un giorno, un giovane volle consultare un anziano
su un problema che gli stava a cuore.
" Mio signore - gli disse - voglio confessarti una cosa:
non riesco ad avere un amico.
Mi sapresti dare un consiglio? "
L'anziano sorrise e rispose:
" Posso solo dirti di me.
Quand’ero ragazzo fra cento ragazzi, ne ebbi uno, di amico.
Fu una cosa bellissima che diede i suoi frutti e poi terminò.
Quando divenni adulto fra mille adulti, ne ebbi un altro, di amico.
Fu una cosa bellissima,
ma l’amico morì ed anch’io mi sentii morire.
Ora che sono diventato anziano
fra diecimila anziani, adulti e giovani,
ho rinunciato ad avere un amico
e ho preferito esserlo io, un amico,
ogni giorno e ogni ora,
di qualcuno che non so chi sia e non so dove sia."

" Non dev’essere facile..." - mormorò il giovane.

" Forse non lo è,
perché cercare di essere amico
significa, prima di tutto, rinunciare ad averne uno.
Ma forse lo è,
perché proprio rinunciando ad averne uno
se ne possono avere tanti."

" Non si saprà mai chi saranno? "  - domandò il giovane.

 " Mai.
Tenere il cuore spalancato perché tutti vi possano entrare,
dare sempre fiducia perché tutti ne possano attingere,
rispettare ognuno perché ognuno si senta se stesso
ti rende, insieme, amato ed odiato,
incomprensibile ed imprendibile.
Chi cerca di essere amico, è un po’ come il mare,
fatto di tenera acqua, ma acqua salata.
Chi ha come amico il mare, me lo sai dire? "

"Il cielo" - rispose il giovane.

" Infatti.
Chi cerca di essere amico
può solo sperare che il cielo gli sorrida;
e che i gabbiani non smettano di posarglisi sopra".

A questo punto il giovane tacque a lungo, avvolto in profondi pensieri.
Poi guardò l’anziano con uno strano sorriso e gli chiese:
" Mi permetti di essere un tuo gabbiano? "
L’anziano gli rispose:" Benvenuto! "


Anonimo



VINICIUS DE MORAES



Tenerezza

Io ti chiedo perdono di amarti all'improvviso                   
benché il mio amore sia una vecchia canzone alle tue orecchie,   
delle ore passate all'ombra dei tuoi gesti
bevendo nella tua bocca
il profumo dei sorrisi              
delle notti che vissi ninnato
dalla grazia ineffabile dei tuoi passi
eternamente in fuga
porto la dolcezza di coloro
che accettano malinconicamente. 
E posso dirti che il grande affetto che ti lascio
non porta l'esasperazione delle lacrime
ne il fascino delle promesse
ne le misteriose parole dei veli dell'anima...
È una calma, una dolcezza, un traboccare di carezze
e richiede solo che tu riposi quieta, molto quieta
e lasci che le mani ardenti della notte
incontrino senza fatalità
lo sguardo estatico dell'aurora.
 




FABIO VOLO





" Nella testa, mentre lei mi parlava, viaggiavano a una velocità pazzesca milioni di pensieri. Mi sarei voluto dichiarare. Avrei voluto dirle tutto. Spiegarle la storia della verginità del sentimento, della parola, del gesto. Avrei voluto svelarle cosa pensavo, cosa provavo, cosa sentivo. “ Non posso dirle veramente quello che ho in testa “ pensavo. Sarebbe esplosa come un uovo nel microonde. Sarebbe stato come riversare un quintale di purè su una margherita. E ho detto purè perché mi sono raffinato. Immaginavo cosa sarebbe successo se le avessi detto : - Vedi, Ilaria, io non sono molto pratico nel sentimento da qui in poi. Per una serie di paure e altre cose non sono mai andato fino in fondo in un rapporto. Non ho mai messo le carte in tavola. Di solito o passavo o bluffavo. Ho sempre pensato che certi sentimenti, certe parole, certi gesti andassero conservati per una sola persona. Ora non so nemmeno più esattamente cosa pensare. Forse avevo sbagliato. Comunque sia, io l’ho fatto. Ho conservato delle cose. Il mio sentimento è un campo innevato mai calpestato prima. L’ho protetto per anni. Non so cosa succederà tra noi, ma questo non è più un limite. Con te ho capito che, quel campo, lo voglio attraversare. Se tu lo vorrai, ti prenderò per mano e ti porterò dall’ altra parte. Quel campo così come è adesso, senza passi, è uguale a tanti altri campi di chi come me non ha mai avuto il coraggio. Le nostre tracce lo renderanno irripetibile e unico. Con te sarò nuovo. Ti dico queste parole nel periodo migliore della mia vita, nel periodo in cui sto bene, in cui ho capito tante cose. Nel periodo in cui mi sono finalmente ricongiunto con la mia gioia. In questo periodo la mia vita è piena, ho tante cose intorno a me che mi piacciono, che mi affascinano. Sto molto bene da solo, e la mia vita senza te è meravigliosa. Lo so che detto così suona male, ma non fraintendermi, intendo dire che ti chiedo di stare con me non perché senza di te io sia infelice : sarei egoista, bisognoso e interessato alla mia sola felicità,e così tu saresti la mia salvezza. Io ti chiedo di stare con me perché la mia vita in questo momento è veramente meravigliosa, ma con te lo sarebbe ancora di più. Se senza di te vivessi una vita squallida, vuota, misera non avrebbe alcun valore rinunciarci per te. Che valore avresti se tu fossi l’alternativa al nulla, al vuoto, alla tristezza? Più una persona sta bene da sola, e più acquista valore la persona con cui decide di stare. Spero tu possa capire quello che cerco di dirti. Io sto bene da solo ma da quando ti ho incontrata è come se in ogni parola che dico nella mia vita ci fosse una lettera del tuo nome, perché alla fine di un discorso compari sempre tu. Ho imparato ad amarmi. E visto che stando insieme a te ti donerò me stesso, cercherò di rendere il mio regalo più bello possibile ogni giorno. Mi costringerai a essere attento. Degno dell’amore che provo per te. Come potrei convincerti che saprò amarti se non sapessi amare me stesso? Da questo momento mi tolgo ogni armatura, ogni protezione. Con questo non ti sto dicendo: - Viviamo insieme - . Ti sto dicendo: - Viviamo - . Punto. Non sono solo innamorato di te, Ilaria. Io ti amo. Per questo sono sicuro. Nell’amare ci può anche essere una fase di innamoramento, ma non sempre nell’innamoramento c’è vero amore. Io ti amo. Come non ho mai amato nessuno prima. E sono anche innamorato di te - . Avrei finito di bombardarla con tutte quelle inutili parole e l’avrei guardata mentre la sua testa esplodeva. Pezzi di cervello sul frigorifero, sul tavolo. E anche un braccio sul divano, una gamba sulla libreria. Una scena veramente pulp. Veramente splatter. Avrei dovuto prendere lo straccio e pulire il pavimento. Troppo rischioso. Poi a me il sangue impressiona. Fortunatamente questi concetti me li sono tenuti per me. Avevo imparato. Ho evitato di essere pesante come un brasato con peperonata alle nove di mattina e ho fatto un lavoro certosino di taglia, cuci, incolla, gira, togli, impasta, frulla, sminuzza, affetta. Alla fine con grande amore le ho detto : - Ilaria, mi sa che mi piaci un casino.Vorrei vedere se è vero.Vorrei vivermela. Punto -. Sì, in sintesi volevo dire quella cosa lì. Mi piaceva. Lei mi ha guardato e mi ha sorriso, mi ha dato un bacio, mi ha abbracciato e poi guardandomi negli occhi mi ha detto : - Anche tu mi piaci un casino e vorrei vedere se è vero. Viviamola. Punto - . La vita ci aspettava. Abbiamo mollato le cime e la nave è salpata. Senza dover pulire il pavimento. "

Tratto da " E' una vita che ti aspetto "


Grazie a Giulia.

IMAGINE - J.Lennon

Cantata da loro...






Cantata da lui...






...è sempre straordinaria.
E noi cosa riusciamo ad immaginare?

QUESTIONI DI CUORE...
























Desiderata

Passa tranquillamente tra il rumore e la fretta,
e ricorda quanta pace può esserci nel silenzio.
Finché è possibile, senza doverti abbassare,
sii in buoni rapporti con tutte le persone.
Dì la verità con calma e chiarezza;
e ascolta gli altri,
anche i noiosi e gli ignoranti,
anche loro hanno una storia da raccontare.
Evita le persone volgari ed aggressive;
esse opprimono lo spirito.
Se ti paragoni agli altri,
corri il rischio di far crescere in te orgoglio e acredine,
perché sempre ci saranno persone
più in basso o più in alto di te.
Gioisci dei tuoi risultati
così come dei tuoi progetti.
Conserva l'interesse per il tuo lavoro, per quanto umile:
è ciò che realmente possiedi
per cambiare le sorti del tempo.
Sii prudente nei tuoi affari,
perché il mondo è pieno di tranelli.
Ma ciò non accechi la capacità di distinguere la virtù;
molte persone lottano per grandi ideali,
e dovunque la vita
è piena di eroismo.
Sii te stesso.
Soprattutto non fingere negli affetti
e neppure sii cinico riguardo all'amore;
poiché a dispetto di tutte le aridità e disillusioni,
esso è perenne come l'erba.
Accetta benevolmente
gli ammaestramenti che derivano dall'età,
lasciando con un sorriso sereno
le cose della giovinezza.
Coltiva la forza dello spirito
per difenderti contro l'improvvisa sfortuna.
Ma non tormentarti con l'immaginazione.
Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine.
Al di là di una disciplina morale
sii tranquillo con te stesso.
Tu sei il figlio dell'universo,
non meno degli alberi e delle stelle;
tu hai il diritto ad essere quì.
E che ti sia chiaro o no,
non vi è dubbio
che l'universo ti si stia schiudendo come dovrebbe.
Perciò sii in pace con Dio,
comunque tu Lo concepisca,
e qualunque siano le tue lotte e le tue aspirazioni,
conserva la pace con la tua anima
pur nella rumorosa confusione della vita.
Con tutti i suoi inganni,
i lavori ingrati
e i sogni infranti,
è ancora un mondo stupendo.
Fai attenzione.
Cerca di essere felice.


MANOSCRITTO  DEL 1962 TROVATO NELL'ANTICA CHIESA DI SAN PAOLO A BALTIMORA

HAPPY XMAS ( WAR IS OVER ) - JOHN LENNON

SERGIO BAMBARÈN




Arriva un momento nella vita
in cui non rimane altro da fare
che percorrere la propria strada fino in fondo.
Quello è il momento d’inseguire i propri sogni,
quello è il momento di prendere il largo,
forti delle proprie convinzioni.
Quando piombi nella disperazione più cupa,
ti si offre l’opportunità di scoprire la tua vera natura. 
Proprio come i sogni prendono vita
quando meno te lo aspetti,
così accade
per le risposte ai dubbi che non riesci a risolvere.
Lascia che il tuo istinto
tracci la rotta per la saggezza,
e fa che le tue paure
siano sconfitte dalla speranza.
La maggior parte di noi
non è preparata ad affrontare i fallimenti,
ed è per questo che non siamo capaci
di compiere il nostro destino. 
E' facile sfidare
quel che non comporta alcun rischio. 
 La scoperta di nuovi mondi
non ti porterà solo felicità e saggezza,
ma anche tristezza e paura:
come puoi apprezzare la felicità,
senza sapere che cos’è la tristezza?
Come puoi raggiungere la saggezza,
senza affrontare le tue paure?
Alla fine, la grande sfida della vita
consiste nel superare i nostri limiti,
spingendoci verso luoghi in cui mai
avremmo immaginato di poter arrivare.
I sogni sono fatti di tanta fatica.
Forse, se cerchiamo di prendere delle scorciatoie, 
perdiamo di vista
la ragione per cui abbiamo cominciato a sognare
e alla fine scopriamo che il sogno
non ci appartiene più.
Se ascoltiamo la saggezza del cuore
il tempo infallibile ci farà incontrare il nostro destino.
Ricorda: “Quando stai per rinunciare,
quando senti che la vita è stata troppo dura con te, 
ricordati chi sei.
 Ricorda il tuo sogno”.

Tratto da : "Il delfino - I sentieri del sogno portano alla verità" 

La storia di Amore





Raccontano che un giorno si riunirono in un luogo della terra tutti i sentimenti e le qualità degli uomini.
Quando la noia si fu presentata per la terza volta, la follia come sempre un pò folle propose: "giochiamo a nascondino!". L'interesse alzò un sopracciglio e la curiosità senza potersi contenere chiese: "a nascondino? di che si tratta?" ..."é un gioco - spiegò la follia - in cui io mi copro gli occhi e mi metto a contare fino a 1.000.000 mentre voi vi nascondete; quando avrò terminato di contare il primo di voi che scopro prenderà il mio posto per continuare il gioco".
L'entusiasmo si mise a ballare, accompagnato dall'euforia. L'allegria fece tanti salti che finì per convincere il dubbio e persino l'apatia, alla quale non interessava mai niente.... però non tutti vollero partecipare. La verità preferì non nascondersi perchè prima o poi tutti la scoprono..
La superbia pensò che fosse un gioco molto sciocco (in fondo ciò che le dava fastidio era che non fosse stata una sua idea), e la codardia preferì non arricchirsi.
"UNO,DUE,TRE..." - cominciò a contare la follia - ...La prima a nascondersi fu la pigrizia che si lasciò cadere dietro la prima pietra che trovò sul percorso. La fede volò in cielo e l'invidia si nascose all'ombra del trionfo che con le proprie forze era riuscito a salire sull'albero più alto. La generosità quasi non riusciva a nascondersi. Ogni posto che trovava le sembrava meraviglioso per qualcuno dei suoi amici. Che dire di un lago cristallino? Ideale per la bellezza. Le fronde di un albero? Perfetto per la timidezza. Le ali di una farfalla? Il migliore per la voluttà. Una folata di vento? Magnifico per la libertà. Così la generosità finì per nascondersi in un raggio di sole.
L'egoismo, al contrario trovò subito un buon nascondiglio, ventilato, confortevole e tutto per sé. La menzogna si nascose sul fondale degli oceani (non e' vero, si nascose dietro l'arcobaleno!). La passione e il desiderio al centro dei vulcani.
L'oblio...non mi ricordo dove...
Quando la follia arrivò a contare 999.999 l'amore non aveva ancora trovato un posto dove nascondersi poiché li trovava tutti occupati; finché scorse un cespuglio di rose e alla fine decise di nascondersi tra i suoi fiori. "Un milione!" - contò la follia - ... E cominciò a cercare. La prima a comparire fu la pigrizia, solo a tre passi da una pietra. Poi udì la fede, che stava discutendo con Dio su questioni di teologia, e sentì vibrare la passione e il desiderio dal fondo dei vulcani. Per caso trovò l'invidia e poté dedurre dove fosse il trionfo. L'egoismo non riuscì a trovarlo: era fuggito dal suo nascondiglio essendosi accorto che c'era un nido di vespe. Dopo tanto camminare, la follia ebbe sete e nel raggiungere il lago scoprì la bellezza. Con il dubbio le risultò ancora più facile, giacché lo trovò seduto su uno steccato senza avere ancora deciso da che lato nascondersi.
Alla fine trovò un po' tutti: il talento nell'erba fresca, l'angoscia in una grotta buia, la menzogna dietro l'arcobaleno e infine l'oblio che si era già dimenticato che stava giocando a nascondino.
Solo l'amore non le appariva da nessuna parte. La follia cercò dietro ogni albero, dietro ogni pietra, sulla cima delle montagne e quando stava per darsi per vinta scorse il cespuglio di rose e cominciò a muovere i rami. All'improvviso si udì un grido di dolore: le spine del cespuglio avevano ferito gli occhi dell'amore! La follia non sapeva più che cosa fare per discolparsi; pianse, pregò, implorò, domandò perdono e alla fine gli promise che sarebbe diventata la sua guida.
Da allora, da quando per la prima volta si giocò a nascondino sulla terra, l'amore e' cieco e la pazzia sempre lo accompagna...

FIORELLA MANNOIA - OCCHI NERI

GIANMARIA TESTA





Le Traiettorie Delle Mongolfiere
 

Lasciano tracce impercettibili
le traiettorie delle mongolfiere
e l'uomo che sorveglia il cielo
non scioglie la matassa del volo
e non distingue più l'inizio
di quando sono partite
sopra gli ormeggi e la zavorra sono partite
tolti gli ormeggi e la zavorra
sono partite
a guardarle sono quasi immobili
lune piene contro il cielo chiaro
e l'uomo che le sorveglia
adesso non é più sicuro
se veramente sono mai partite
oppure sono sempre state lì
senza legami, colorate e immobili
così

anche noi, anche noi
con gli occhi controvento al cielo
abbiamo cercato e perso
le tracce del loro volo
dentro le nuvole del pomeriggio
nei pomeriggi delle città
ma chissà dove é incominciato tutto
chissà

anche noi, anche noi
con le mani puntate al cielo
abbiamo inseguito e perso
le tracce del loro volo
anche noi, anche noi
nelle nuvole del pomeriggio
nei pomeriggi delle città
ma chissà dove é incominciato tutto
chissà

lunedì 30 gennaio 2012

ANDY ROONEY




Ho imparato... che la miglior aula del mondo
e' ai piedi di una persona anziana.
Ho imparato... che quando sei innamorato, si vede.
Ho imparato... che appena una persona mi dice:
"Mi hai reso felice!", mi rende felice.
Ho imparato... che avere un bambino
addormentato fra le braccia
e' una delle cose del mondo che più rendono sereni.
Ho imparato... che essere gentili
e' più importante dell'aver ragione.
Ho imparato... che non bisognerebbe mai dire no
ad un dono fatto da un bambino.
Ho imparato... che posso sempre pregare per qualcuno,
quando non ho la forza di aiutarlo in qualche altro modo.
Ho imparato... che non importa
quanto la vita richieda che tu sia serio...........
ognuno ha bisogno di un amico con cui divertirsi.
Ho imparato... che talvolta tutto ciò di cui uno ha bisogno
e' una mano da tenere
ed un cuore da capire.
Ho imparato... che semplici passeggiate con mio padre attorno all'isolato
nelle notti d'estate quand'ero bambino,
sarebbero stati miracoli per me da adulto.
Ho imparato... che la vita 
e' come un rotolo di carta igienica........
più ti avvicini alla fine, più velocemente va via.
Ho imparato... che dovremmo essere contenti
per il fatto che Dio
non ci da' tutto quel che gli chiediamo.
Ho imparato... che i soldi non possono acquistare la classe.
Ho imparato... che sono i piccoli avvenimenti giornalieri
a fare la vita così spettacolare.
Ho imparato... che sotto il duro guscio di ognuno
c'e' qualcuno che vuole essere apprezzato e amato.
Ho imparato... che il Signore non ha fatto tutto ciò
in un giorno solo.
Cosa mi fa pensare che io potrei?
Ho imparato... che ignorare i fatti non cambia i fatti.
Ho imparato... che quando progetti
di prenderti la rivincita su qualcuno,
stai solo facendo in modo che quella persona
continui a ferirti.
Ho imparato... che l'amore, non il tempo,
guarisce tutte le ferite.
Ho imparato... che per me il modo più semplice
di crescere come persona
e' circondarmi di gente più abile di me.
Ho imparato... che ogni persona che incontri
merita d'essere salutata con un sorriso.
Ho imparato... che non c'e' niente di più dolce
che dormire coi tuoi bambini
e sentire il loro respiro sulle tue guance.
Ho imparato... che nessuno e' perfetto,
fino a quando non te ne innamori.
Ho imparato... che la vita e' dura, ma io sono più duro.
Ho imparato... che le opportunità non si perdono mai,
qualcuno sfrutterà quelle che hai perso tu.
Ho imparato... che se dai rifugio all'amarezza,
la felicità attraccherà da qualche altra parte.
Ho imparato... che desidererei
aver detto una volta in più a mio padre che lo amavo,
prima che se ne andasse.
Ho imparato... che ognuno dovrebbe rendere
le proprie parole soffici e tenere,
perché domani potrebbe doverle mangiare.
Ho imparato... che un sorriso e' un modo non costoso
di valorizzare il tuo sguardo.
Ho imparato... che non posso scegliere come sentirmi,
ma posso scegliere cosa farci.
Ho imparato... che quando tuo nipote neonato
tiene il tuo mignolo nel suo piccolo pugno,
sei agganciato per tutta la vita.
Ho imparato... che chiunque vuole vivere
sulla vetta della montagna,
tutta la felicità e la crescita si trovano mentre la si scala.
Ho imparato... che e' meglio dare consigli
in due sole circostanze:
quando sono richiesti e quando c'e' pericolo di morte.
Ho imparato... che meno tempo ci lavoro,
più cose mi trovo fatte.
Ho imparato...... che la vita è una storia infinita,
ma io voglio viverla!

PEDRO SALINAS



I CIELI SONO UGUALI...

I cieli sono uguali.
Azzurri, grigi, neri,
si ripetono sopra
l’arancio o la pietra:
guardarli ci avvicina.
Annullano le stelle,
tanto sono lontane,
le distanze del mondo.
Se noi vogliamo unirci,
non guardare mai avanti:
tutto pieno di abissi,
di date e di leghe.
Abbandonati e galleggia
sopra il mare o sull’erba,
immobile, il viso al cielo.
Ti sentirai calare
lenta, verso l’alto,
nella vita dell’aria.
E ci incontreremo
oltre le differenze
invincibili, sabbie,
rocce, anni, ormai soli,
nuotatori celesti,
naufraghi dei cieli. 

GAIA BORDICCHIA


















IVANO FOSSATI



La Casa Del Serpente

Tu lo chiami amore e non lo vedi
eppure lo chiedi
col falso pudore che ha
chi provoca l'amore e non ne da
tu che dici amore in quale amore credi
tu in punta di piedi
che vegli la tua libertà
se c'è amore non è te che prenderà.

Io so soltanto che con te ho aspettato
qualche cosa che non è arrivato
ma stare a corto di pazzia
mi toglie l'allegria, la voglia
di mandare il sangue al cuore
di mandare sangue al cuore
io so soltanto che con te ho aspettato
e che il tempo mio non è bastato.

Ma la casa del serpente ha i suoi colori
il sole ne sta fuori
non sfiora la fragilità
di chi fa della paura una sua serenità.

Io so soltanto che con te ho aspettato
qualche cosa che non è arrivato
ma stare a corto di pazzia
mi toglie l'allegria, la voglia
di mandare il sangue al cuore
di mandare sangue al cuore
e la casa del serpente avrà sempre il suo colore.

Io so soltanto che con te ho aspettato
qualche cosa che non è arrivato.

Io so soltanto che con te ho aspettato.

FIORELLA MANNOIA - LE NOTTI DI MAGGIO

FERNANDO PESSOA

 

 

 

 

ALTROVE

 

Andiamo via, creatura mia,

via verso l’Altrove.

Lì ci sono giorni sempre miti

e campi sempre belli.

 

La luna che splende su chi

là vaga contento e libero

ha intessuto la sua luce con le tenebre dell’immortalità.

 

Lì si incominciano a vedere le cose,

le favole narrate sono dolci come quelle non raccontate,

là le canzoni reali-sognate sono cantate

da labbra che si possono contemplare.

 

Il tempo lì è un momento d’allegria,

la vita una sete soddisfatta,

l’amore come quello di un bacio

quando quel bacio è il primo.

 

Non abbiamo bisogno di una nave, creatura mia,

ma delle nostre speranze finché saranno ancora belle,

non di rematori, ma di sfrenate fantasie.

Oh, andiamo a cercare l’Altrove!

 

 

domenica 29 gennaio 2012

EMILY DICKINSON

                                                                                          Veronique Mansart - Reflet

 

 

 Solitudine

Ha una sua solitudine lo spazio,
solitudine il mare
e solitudine la morte - eppure
tutte queste son folla
in confronto a quel punto più profondo,
segretezza polare,
che è un’anima al cospetto di se stessa:
infinità finita.