venerdì 27 gennaio 2012

JOYCE MANSOUR




"Grida"
Mi piacciono le calze che rassodano le tue gambe.
Mi piace il busto che sostiene il tuo corpo tremante
Le tue rughe i tuoi seni ballonzolanti la tua aria affamata
La tua vecchiaia contro il mio corpo teso
La tua vergogna davanti ai miei occhi che sanno tutto
I tuoi vestiti che odorano del tuo corpo marcio.
Tutto questo alla fine mi vendica.
Degli uomini che non hanno voluto saperne di me


Vuoi il mio ventre per nutrirti
Vuoi i miei capelli per sfamarti
Vuoi le mie reni i miei seni la mia testa rasata
Vuoi che muoia lentamente lentamente
Che mormori morendo parole infantili.

Mi piace vedere i loro visi paurosi
Non ci tengono a scrutare la morta
Vogliono rinchiuderla in fretta lontano dalla pausa.
E ancora vestiti a lutto
Faranno l’amore per seppellire meglio
Il suo ricordo disfatto.


Voglio mostrami nuda ai tuoi occhi melodiosi.
Voglio che tu mi veda mentre urlo di piacere.
Che le mie membra piegate sotto un carico troppo pesante
Ti spingano a gesti blasfemi.
Con i capelli lisci della mia testa offerta
Rimangano sospesi alle tue unghie ricurve di furore.
Che ti tenga in piedi cieco e devoto
Guardando dall’alto il mio corpo spiumato.


Ti piace dormire nel nostro letto disfatto
Non ti disgustano i nostri antichi sudori
Le lenzuola sporche di sogni dimenticati
Le nostre grida che risuonano nella camera buia
Tutto questo esalta il tuo corpo affamato
La tua brutta faccia alla fine s’illumina
Perché i nostri desideri di ieri sono i tuoi sogni di domani.

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