ANTONIN ARTAUD
E l'amore? Occorre lavarsi
Da questa sporcizia ereditaria
Dove i pidocchi astrali
Continuano a spaparanzarsi
L'organo, l'organo che percuote il vento
La risacca del mare furioso
Sono come la melodia profonda
Di questo sogno sconcertante
Di lei, di noi o di quest'anima
Che invitammo al banchetto
Voi diteci chi è l'ingannato
O ispiratore delle infamie
Colei che dorme nel mio letto
E spartisce l'aria della camera
Può giocarsi a dadi sul tavolo
Il cielo stesso della mia mente
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