martedì 17 gennaio 2012

LUCIANO SOMMA



NON BASTA
Eppure nonostante tutto
Torna la primavera
In quest'inferno
Come una beffa
All'ansia e all'inquietudine
Col tempo che scandisce inesorabile
Rosari quotidiani di terrore
Che affondano radici inabissandosi
In notti di paura
Noi forse prigionieri
Di atavici peccati
Scontiamo nel girone dei dannati
Il mascherato ballo dei perdenti
Urlanti ed incolpevoli
A piedi nudi sui carboni ardenti
Dov'è la primavera se nell'aria
Malata e violentata
Non c'è più fragranza non più fiato
E non bastano i peschi ed i ciliegi
Nè le rose nè i mandorli fioriti
Ad arrestare i suoni turbolenti
Ritmati da raffiche di mitra
Nè basta al contadino seminare
Il grano duro e amaro come il fiele
Nella terra insidiata dalle mine
Concimata col sangue e col sudore
Nè basta il pianto ad irrorare i campi
Di madri d'ogni razza e ogni colore
Piccole madonnine genuflesse
Sulla fila di croci
Nell'ombra lungo il viale dei cipressi
In quest'inferno l'ultima speranza
Rifiuta ormai qualsiasi eutanasia
Cercando il sole nello sguardo vivo
Ma pieno di terrore d'un bambino 


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