lunedì 9 gennaio 2012

A RIMBAUD

Sensazione
Le sere turchine d'estate andrò nei sentieri,
punzecchiato dal grano,calpestando erba fina:
sentirò,trasognato,quella frescura ai piedi.
E lascerò che il vento m'inondi il capo nudo.
Non dirò niente,non penserò niente: ma
l'amore infinito mi salirà nell'anima,
e andrò lontano,più lontano, come uno zingaro,
nella natura,felice come con una donna.


La mia Bohème
Me ne andavo,coi pugni nelle tasche sfondate;
anche il mio paltò diventava ideale;
andavo sotto il cielo, Musa ! Ed ero il tuo fedele;
perbacco ! Quanti amori splendidi ho sognato !
I miei pantaloni avevano uno strappo.
Puccettino sognante,nella corsa sgranavo rime.
La mia locanda era l'Orsa Maggiore.
Nel cielo le mie stelle avevano un leggero fru-fru,
l'ascoltavo seduto sul ciglio della via,
le belle sere settembrine in cui la rugiada
m'imperlava la fronte come un vino di vigore;
in cui,poetando fra le ombre favolose,
tiravo come lire gli elastici alle scarpe ferite,
e avevo un piede accanto al cuore !

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