venerdì 13 gennaio 2012

PAUL CELAN



Marchio di fuoco

Non dormimmo più, poiché giacevamo nel quadrante della malinconia
e flettemmo le sfere come verghe,
e rimbalzarono indietro e sferzarono il tempo a sangue,
e dicesti imbrunire crescente,
e dodici volte dissi tu alla notte delle tue parole,
ed essa si schiuse e rimase aperta,
e le posi un occhio nel grembo e ti intrecciai l'altro ai capelli
e allacciai tra i due la miccia, la vena aperta -
e una giovane folgore si avvicinò nuotando.




DI VINO E SMARRIMENTO, 
alla feccia d'entranmbi:
cavalcai sulla neve,mi senti,
cavalcai dio lontano - vicino, cantò,
fu
l'ultima nostra cavalcata
sugli uomini-ostacolo.
Si abbassarono, quando
ci sentirono sopra di loro, tra-
scrissero, tra-
visarono il nostro nitrito
in una
delle loro lingue illustrate.

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