domenica 22 gennaio 2012

WOLF



Qualcuno la chiama primavera

Non ho mai creduto ai gatti neri
o agli ombrelli inopportuni.
Ma alle coccinelle sì.
Sono nel patio del "Pesce d'oro" e bevo un caffè.
E' il vento toscano a farmi compagnia.
Morbido e discreto.
La grappa mi guarda ferma dall'angolo del tavolino.
Ma non ha nulla da dirmi.
Il lago, visto da qui, sembra quadrato.
E' un aquilone a riportarmi al pensiero sferico
e la ghiaia smette di sembrarmi spigolosa.
Il verde è più verde, oggi.
Scrivere su un un tovagliolo bianco
mi acceca più del solito.
Qualcuno la chiama primavera.
Quando lei si avvicina
nemmeno me ne accorgo, da principio.
Poi, sulla spalla di jeans logoro,
sento il peso della sua leggerezza.
Quindi esprimo un desiderio.
E il desiderio si avvera subito dopo.
La grappa è ottima.
L'eco di una carabina le schiude le ali.
Quel giardino rosso lucido, di fiori tutti neri,
mi passa davanti in silenzio.
Non è spaventata.
Ma la vita le ha insegnato
che quando qualcuno spara bisogna alzarsi e non cadere.
Mi saluta in fretta.
Sta già organizzandosi per altre fortune.
Buon lavoro, coccinella.

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